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Collettivo Orizzontale – Prove Tecniche di Partecipazione Pubblica

Category: ⚐ IT+urbanismo


El sabato 20 Marzo 2010 nelle strade del Pigneto il cottettivo “Orizzontale” ha organizzato una manifestazione-evento per la riscoperta dello spazio pubblico.

Il quartiere del Pigneto si caratterizza per essere una delle realtà più dinamiche della situazione romana. Periferia storica di Roma, a causa della progressiva espansione della vita della città fuori dal centro, il quartiere è stato interessato negli ultimi anni da profondi sconvolgimenti che vedono la sostituzione della popolazione storica con nuove categorie di abitanti, nello specifico studenti, giovani lavoratori e migranti. A fronte di una massiccia riqualificazione della zona più vicina al centro, interessata da pesanti interventi di riqualificazione speculativa accompagnati dalla creazione di un’isola pedonale e dalla nascita di numerose attività commerciali di livello comunale, la restante parte del quartiere è quasi completamente priva di nuovi servizi e di interventi di riqualificazione, nonostante accolga la stragrande maggioranza degli abitanti.

In questa parte di città, così vicina alle nuove dinamiche della vita romana eppure apparentemente abbandonata a sé stessa, Orizzontale decide di organizzare un evento della durata di un giorno, con l’obiettivo di proporre nel quartiere una nuova visione dello spazio pubblico. L’obiettivo è quello di far scaturire una riflessione sullo spazio pubblico e di coinvolgere la cittadinanza in una piccola manifestazione di sensibilizzazione e di scambio. Il principale obiettivo in questo senso è stato quello di instaurare un dialogo, seppur effimero, con gli abitanti del quartiere, per parlare direttamente con loro dei problemi individuati, verificare le nostre ipotesi, e inventare insieme dei percorsi condivisi.

Orizzontale – collettivo di azione metropolitana

Protagonisti

I soggetti che sono stati coinvolti nel progetto sono, oltre ai membri del collettivo:
– lo studio di architettura Officina Fortebraccio e la Casa dell’Architettura di Roma, che hanno concesso di ri-utilizzare il materiale usato nell’allestimento di un’esposizione;
– il Sesto Municipio di Roma, che ha gentilmente concesso l’occupazione dello spazio pubblico in questione;
CSOA “exSnia“, che ha ospitato fornendoci gli spazi per lo stoccaggio e l’assemblaggio degli arredi e dei giochi;
– le associazioni che operano sul territorio, in particolare il Comitato di Quartiere del Pigneto, che ha aiutato nella divulgazione dell’iniziativa tra gli abitanti;
– gli abitanti del quartiere, che sono intervenuti numerosi, confermando l’importanza del tema e garantendo in questo modo la riuscita del nostro progetto.

Aspetto economico
L’iniziativa è stata programmata e portata a termine interamente a costo zero, grazie all’occasione concessaci dalla disponibilità del materiale di base (cartone) e dalla disponibilità del Sesto Municipio il quale ha esonerato a “Orizzontale”, riconoscendo la specificità della situazione, dal pagamento delle tasse sull’occupazione del suolo.
Fondamentale da questo punto di vista è stata anche la presenza sul territorio e la disponibilità della struttura autogestita “exSnia”, che ha offerto l’opportunità di conservare il materiale e lavorare alla costruzione delle strutture utilizzate. Il materiale principale, i cartoni, provengono dall’allestimento di una esposizione, alla fine della quale, nonostante si trovassero ancora in ottime condizioni, dovevano essere gettati al macero.; ottima possibilità di utilizzare questo eccezionale materiale re-inventando un uso possibile e senza dover affrontare né costi finanziari, né, ancor più importante, costi ambientali.

Principi

L’architetto, soprattutto quando opera a scala urbana, si trova a lavorare all’interno di scenari che presentano un forte tasso di immobilità. Questa caratteristica risulta spesso essere il primo e più importante problema di coloro i quali si propongono di affermare diverse visioni dello spazio urbano e di proporre un cambiamento.

I sistemi urbani, con le loro burocrazie e le produzioni discorsive che li investono, presentano sempre un’altissima inerzia, e sembrano resistere in modo molto rigido al cambiamento, soprattutto quando questo si delinea come controtendenza rispetto al processo globale di individualizzazione dell’esistenza e sparizione degli spazi pubblici e collettivi.

L’obiettivo  del collettivo “Orizzontale” è intervenire in questo panorama ribaltando l’approccio. Per quanto gli obiettivi materiali possono sembrare a prima vista limitati, la grande differenza con le procedure standard, incentrate in massima parte sul momento del progetto, consiste nello spostare il baricentro verso l’azione e la realizzazione.

Fasi

Le fasi che hanno caratterizzato il processo sono principalmente l’individuazione del luogo, il reperimento di contatti sul territorio, il reperimento del materiale, l’attivazione di dinamiche ludiche e giocose per la produzione delle strutture in cartone, l’attivazione di un canale istituzionale presso il Municipio, la pubblicizzazione, l’azione vera e propria ed un momento finale di riflessione e di narrazione multimediale dell’esperienza.

Partecipazione Pubblica

Il metodo adottato fa della partecipazione la sua cifra caratteristica, spingendosi un passo oltre rispetto alle pratiche correnti nel mondo della progettazione e ri-progettazione della città. Infatti mentre queste si articolano attorno al tema della partecipazione da parte degli utenti al processo di progettazione eseguito dai tecnici, in questo caso si vuole sperimentare la partecipazione dei tecnici alla vita dei cittadini. Trovandosi ad operare nella città piuttosto che su di essa, si raggiunge l’obiettivo di acquisire conoscenze ed esperienze completamente diverse sul tema dello spazio urbano e di sviluppare una visione radicalmente nuova dello spazio pubblico sul quale ci si propone di operare. L’esperienza diretta diventa allora il cavallo di battaglia, e si raddoppia, trasformandosi in una reciproca esperienza sia de tecnici che degli abitanti della città.

Risultati

I risultati dell’iniziativa sono stati ampiamente soddisfacenti. Innanzitutto per quanto riguarda l’obiettivo diretto dell’azione: lo spazio, normalmente adibito al parcheggio abusivo di motorini, a distanza di tre settimane non è ancora ricaduto in questa distorsione funzionale. Questo fa sperare in un “riorientamento gestaltico” avvenuto nella visione degli abitanti del quartiere.Per quanto riguarda la nostra crescita personale il progetto ha raggiunto, oltre alla formazione del collettivo stesso, la creazione di un importante network di persone con comuni interessi e desiderio di lavorare sui medesimi temi.Dal punto di vista specificamente architettonico per noi è stata un’esperienza di inestimabile valore dal momento che ci ha dato la possibilità di interagire direttamente con la città e non, come accade di solito, con una molteplicità di sue rappresentazioni.

maggiori informazioni: www.orizzontale.org

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#followarch VZL+

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Gli utenti del social network Twitter seguono quatidianamente una serie di regole non scritte. Tra le più conosciute ce n`è una che moltissimi utenti seguono tutti i venerdi e che chiamiamo #followfriday: consiste nel suggerire ai propri seguitori (followers) altri utenti che si considera interessanti e quindi aggregabili come amici.
Qualche tempo fa il nostro amico Francesco inventó il #followarch, che non é altro che lo stesso concetto del #followfriday però limitado al mondo dell’architettura.

Da qualche settimana abbiamo attivato una nuova categoria di questo blog  che chiamiamo #followarch.

Il nostro primo #followarch italiano lo dedichiamo a VLZ+ fondato da Federico Verderosa con altri due colleghi architetti nel 1998, in un piccolo centro dell’Alta Irpinia. continue reading

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Self Arquitectura :: Migration as Mutation

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E’ da quando siamo tornati dall’esperienza a Madrid che ci interroghiamo sul continuo migrare degli architetti italiani all’estero

Mi|gra|zió|ne s.f.
1 CO il migrare e il suo risultato
2a TS antrop., spostamento da un luogo a un altro di un popolo, di una nazione, di una tribù alla ricerca di migliori condizioni di vita
2b TS sociol., emigrazione, provvisoria o definitiva, da un luogo a un altro di una parte significativa della popolazione attiva, causato da ragioni economiche
3 TS zool., spostamento compiuto da alcune specie animali e determinato da vicende stagionali, necessità alimentari o riproduttive.
[def. dizionario De Mauro]

Partendo da questa definizione pubblichiamo di seguito l’intervista allo studio Self Arquitectura

In che paese vi trovate? Spagna.
Da quanti anni? 12.
da quante persone è composto il vostro studio? 5.
Perchè vi siete trasferiti? Desiderio di dare continuità  alla traiettoria di formazione già intrapresa (programmi di dottorato presso la UPC),accesso ad esperienze professionali stimolanti.
Cosa mancava in italia che vi ha suggerito questa scelta? L’accessibilità ad incarichi di spessore, la serietà della ricerca universitaria, la serietà delle pubbliche amministrazioni
Cosa possiede il paese in cui siete che in italia manca? Serietà della formazione professionale, maggiore trasparenza nel sistema di assegnazione degli incarichi pubblici, garanzia di continuità nel processo di sviluppo delle commesse da parte del committente pubblico.
Cosa dovrebbe cambiare in italia? Molte cose, dal recupero di una ricerca universitaria seria (non inquinata da nepotismi o dal markenting commerciale di quanti usano le cattedre per alimentare i propri studi professionali) ad una trasparenza nella gestione dei concorsi pubblici (sistematicamente ingessata da lobbies di potere consolidato)
Consigli per giovani architetti italiani? Avere il coraggio di lasciarsi alle spalle quello che non è giusto accettare.

Self Arquitectura
(Giacomo Delbene, Giovanna Carnevali) è un gruppo multidisciplinare di giovani professionisti che hanno deciso di unire le proprie eterogenee esperienze con l’obiettivo prefisso di affrontare ogni incarico professionale come occasione di sperimentazione e di ampliamento dei propri settori di conoscenza.

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Andrea Franceschi e Giacomo Beccari sono architetti laureati presso l’Università degli Studi di Ferrara dopo una migrazione a Madrid sono tornati Bologna dove continuano ad osservare transumanze architettoniche.

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migration as mutation

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E’ da quando siamo tornati dall’esperienza lavorativa a Madrid che ci interroghiamo sul continuo migrare degli architetti italiani all’estero

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RASSEGNA INTERNAZIONALE DI GIOVANI ARCHITETTI ROMANI

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Il giorno 21 maggio 2009 alle ore 20.00 presso la Fundación Fidas avrà luogo l’inaugurazione della mostra dal titolo ventisettetrentasette rassegna internazionale di giovani architetti romani.
Nascendo dall’idea di esportare l’architettura made in Rome in Europa, l’inaugurazione di questo evento sarà soprattutto un’occasione di confronto e di dibattito sullo stato della giovane architettura italiana.
El día 21 de mayo del 2009 a las 20.00 horas en la la Fundación Fidas tendrá lugar la inauguración de la exposición ventisettetrentasette rassegna internazionale di giovani architetti romani.
Naciendo de la idea de exportar la arquitectura made in Rome a Europa, la inauguración de este evento será una ocasión de debate sobre el estado del arquitectura italiana emergente. continue reading

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seconda edizione del Premio per la critica d'architettura

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Dopo il grande successo della prima edizione del concorso, la rivista PresS/Tletter www.presstletter.com insieme a professioneArchitetto www.professionearchitetto.it bandisce la seconda edizione del Premio per la critica d’architettura. Il premio ha lo scopo di promuovere tra i giovani l’attività critica. continue reading