Approfittando della gentile cortesia dell’architetto Valentina Tanese che ho avuto il piacere di conoscere qui a Madrid, voglio farvi conoscere un interessante processo progettuale che sta portando avanti insieme ad un gruppo di giovani professionisti.
Chi mi conosce già sa che cuando vedo processi, progetti, idee interessanti portate avanti da giovani professionisti in Italia riceve sempre una certa ammirazione da parte mia: in Italia per noi giovani molto sepsso tutto é molto piu’ difficile che in altri paesi.
Bando alle ciange e andiamo al sodo, vi lascio con un testo di presentazione preparato dal gruppo promotores del progetto:
1. il quartiere Isola-città vecchia: tra protagonismo e abbandono
Il progetto che l’associazione LABuat, nata grazie al finanziamento Principi Attivi_Giovani idee per una Puglia migliore della Regione Puglia, intende portare avanti è quello di un laboratorio di progettazione urbana partecipata e promozione della cultura del fare.
LABuat intende promuovere un processo di partecipazione dei cittadini ai temi della riconquista e della riappropriazione della città e dei suoi spazi pubblici: la città dovrebbe comunicare ai suoi abitanti gioia di abitare, piacere di appartenere a un luogo e a una comunità, memoria, desideri. LABuat vuole diffondere questo messaggio attraverso realizzazioni concrete che riguardino la riqualificazione e la gestione di spazi urbani, il loro migliore uso attraverso l’installazione di strutture temporanee e/o permanenti al fine di creare nuove occasioni di incontro e convivialità e di realizzare nuove condizioni di vivibilità in luoghi altrimenti abbandonati o poco vissuti.
Stiamo lavorando sulla città vecchia, un quartiere affascinante e pieno di contraddizioni ed in particolare su Largo San Gaetano.
Largo San Gaetano non è una vera e propria piazza, ma uno spazio di risulta, sedime di palazzi crollati. E’ un piccolo vuoto senza nome , e senza una funzione ben precisa. I ragazzi della zona lo chiamano campetto, è uno spazio semi-privato, intimo e ben nascosto, poco conosciuto ed abbandonato. Vogliamo immaginare Largo San Gaetano come un foglio bianco in cui i diversi artisti e architetti che attiveranno i tre workshops promossi da LABuat daranno il loror contributo.
I tre workshops saranno dei veri laboratori di progettazione e costruzione partecipata, dei “tentativi” per capire la soluzione migliore e condivisa per Largo San Gateano.
2. riattivare un margine urbano? strategie e criticità
Il progetto che si vuole proporre è un percorso di riqualificazione già avviato dal 2006 da una rete di associazioni, architetti, artisti ed artigiani grazie ad attività autopromosse e finanziamenti pubblici.
Infatti la scelta di lavorare su Largo San Gaetano, nasce anche dalla concomitanza con la nascita del laboratorio urbano Cantiere Maggese, i cui spazi, che saranno adibiti a laboratori per la creatività dei giovani tarantini, affacciano proprio su Largo San Gaetano.
Da novembre 2008 stiamo organizzando giornate di apertura e “riempimento”della piazza con attività ludiche e culturali per coinvolgere gli abitanti del quartiere in questo forte processo di trasformazione che interessa proprio loro in prima persona. Giornate in cui abbiamo lavorato sul tessuto umano prima che su un progetto architettonico, adottando dei dispositivi di trasformazione alcuni temporanei ed altri più stabili come gli eventi, l’informazione, la cura e manutenzione.(Aspettando i bollenti spiriti_22novembre2008; Musica in città vecchia_20giugno2009)
Crediamo che le azioni temporanee permettano di avviare un processo di lenta metamorfosi di spazi, popolazioni , attività che sedimenteranno un nuovo immaginario, non più legato all’abbandono , ma ad una fertile cultura dell’autorganizzazione , capace di riqualificare e riattivare gli spazi ed i luoghi abbandonati.
3. rafforzare le reti a diverse scale
Il progetto propone oggi di radicare i progetti temporanei sviluppati in questi anni, di verificare nuove soluzioni alle criticità manifestate in sinergia con le autorità locali e di lavorare e rafforzare le reti a diverse scale:
– Alla scala locale, di coinvolgimento del quartiere Isola (abitanti, scuole, la parrocchia, associazioni, gallerie d’arte e realtà commerciali…).
– Alla scala cittadina, di richiamo e opportunità per associazioni, giovani imprenditori e realtà artigianali, come pure la promozione culturale dell’arte contemporanea, dell’urbanistica e partecipazione attiva dei cittadini.
4. i modelli : le creative factory, i community centers, i mercatini e i community gardens
Crediamo sia importante l’offerta di servizi autorganizzati rivolti a quartieri connotati dall’emergenza locale (abitativa, lavorativa, alimentare, educazione ai minori…). Offrono materiale informativo, si attivano per eventi temporanei ed hanno spazi per attività più continuative come corsi specializzati, comunicando con conferenze pubbliche e mostre didattiche rivolte alla comunità locale e alla città.
In questi anni abbiamo studiato anche alcuni modelli di attivazione degli spazi aperti e a giardino, con il coinvolgimento degli abitanti, come i mercatini del contadino , con la vendita di prodotti direttamente dal produttore al consumatore e i community gardens americani o i temporaere gaerten, giardini temporanei dove architetti del paesaggio, artisti, musicisti chiamano cittadini e turisti a visite guidate e performance per conoscere i potenziali degli spazi abbandonati. Vogliamo sperimentare positivamente queste modalità di progetto.
5. incubatore, artigianato, associazioni culturali, arte e facilities per l’Isola e la città
Il progetto di LABuat si propone di sviluppare sia azioni sperimentali che fondative, che permettano di aumentare la fruibilità degli spazi pubblici di Largo San Gaetano e la loro qualità, tramite la realizzazione di servizi ed attività permanenti, temporanee, di incubatore.
Alla ricerca di un equilibrio tra la vita del quartiere e l’impatto sulla città il progetto si è sviluppato intorno alla realizzazione dei seguenti servizi:
_azioni di recupero di spazi pubblici simbolici all’interno della Città Vecchia
_azioni per la formazione e l’occupabilità di soggetti svantaggiati
_azioni di sistema volte alla riqualificazione socio-urbanistica della Città Vecchia
6. I tempi dei workshop
Settembre2009
_workshop con Controprogetto (vedi allegato)
www.controprogetto.it
Controprogetto nasce nel 2003 a Milano dall’esperienza sociale della Stecca degli Artigiani e del suo network di competenze(www.lastecca.org). Controprogetto è un laboratorio di progettazione e sperimentazione, di partecipazione e di riqualificazione di materiali e risorse apparentemente inutilizzabili.
Novembre 2009
_workshop con Santiago Cirugueda
www.recetasurbanas.net
Le opere atipiche ed utopiche di Santiago Cirugeda possono essere descritte come procedure per isolare aree vuote nello spazio urbano e concederle con un proposito attraverso un uso improprio. Esperto nella guerrilla housing, Cirugeda forza i limiti della legalità per trovare scappatoie “illegali” e sviluppare strategie per la sopravvivenza, la modifica dell’architettura in arte sociale, e interventi nell’immaginazione collettiva.
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