L’emanazione in diversi Paesi europei di norme che limitano nuove edificazioni e incentivano la trasformazione dell’esistente ha innescato nel dibattito architettonico del XXI secolo la ricerca di strategie di riciclaggio degli spazi dati. Si assiste alla ri-proposizione di una pratica ‘progettuale’, in realtà antica, definita parassitaria, che vede l’immissione di corpi architettonici nuovi in edifici e strutture urbane preesistenti. L’organismo parassita risulta distinto dall’ospite sia formalmente sia spazialmente, ma legato a questo da uno stato di necessità (di suolo, di impianti, di significato, etc.). L’intrusione di nuove architetture nell’esistente si prospetta da un lato come possibile modello di crescita urbana, come soluzione alla domanda di densificazione; dall’altro come emersione di pratiche informali che chiedono traduzioni spaziali alle repentine modifiche dell’ordinario. Le sperimentazioni e le realizzazioni che adottano la relazione parassitaria si immettono nel disegno urbano e nelle aree di più recente espansione come commento al disegno trovato e come critica alla mancanza di aree e servizi pubblici nel susseguirsi di confini che sanciscono la privatizzazione dei suoli; rappresentano un invito a ripensare alle ‘capacità’ del progetto e ai rapporti che questo intrattiene con le arti e le scienze. Riflessioni sulla città e sull’oggetto architettonico si incrociano nella riscoperta della strategia del parassita nel volume di Sara Marini, Architettura parassita. Strategie di riciclaggio per la città, recentemente pubblicato da Quodlibet nella collana Architettura Ascoli Piceno, che sarà presentato il prossimo giovedì 18 giugno alle ore 17:00 alla galleria SESV dell’Università di Firenze. A commentare la pubblicazione in presenza dell’autrice saranno Pippo Ciorra, Richard Ingersoll e Manuel Orazi.
Forum con Pippo Ciorra, Richard Ingersoll, Sara Marini, Manuel Orazi.
Moderano Marco Brizzi e Elisa Poli.
Giovedì 18 giugno 2009, ore 17:00
Galleria SESV, piazza Ghiberti 27, Firenze
L’evento è realizzato in collaborazione con ARCH’IT www.architettura.it