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USI E ABUSI

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“Dopo trent’anni dal periodo di massima espansione dell’abusivismo costiero, dopo tre condoni edilizi -1985, 1994, 2003- dopo una crescita inarrestabile e incontrollata dell’orticoltura in serra e il suo recente declino, che ha lasciato dietro di sé un territorio saturo e diffusamente degradato, è ancora possibile immaginare un futuro per il paesaggio dell’abusivismo? L’attuale recessione economica pone questo paesaggio a un bivio: essa rappresenta una circostanza decisiva per la sua definitiva scomparsa, oppure costituisce un’opportunità per una nuova e più consapevole forma di colonizzazione?” Prendendo congedo dagli estremi del condono e della denuncia di stampo legalista, l’incontro vuole offrire gli strumenti per una lettura aggiornata sul paesaggio dell’abusivismo edilizio e agricolo costiero, a partire da un’indagine condotta da Davide Pagliarini col laboratorio new landscapes (www.newlandscapes.org) tra il 2003 e il 2008 nel più grande distretto italiano di agricoltura intensiva, tra le province di Ragusa e Caltanissetta, concentrandosi tanto sulle nuove condizioni di incertezza e vulnerabilità manifestatesi nel decennio appena trascorso, quanto sulle potenzialità per una sua parziale e progressiva riattivazione consapevole.

“Ha ancora senso, a otto anni dalla firma della Convenzione Europea del Paesaggio, consegnare i territori ordinari al degrado e assegnare soltanto ad alcune aree un carattere di eccezionalità, isolandole da un ecosistema che è di fatto un continuum, un’entità spaziale non delimitata?” Oggetto dell’incontro proposto dalla galleria SESV (www.sesv.it) dell’Università di Firenze il prossimo giovedì 5 marzo alle ore 16:00 è un territorio opaco, un paesaggio che non viene riconosciuto come tale e perciò invisibile. Un territorio in cui alle condizioni di incertezza diffuse -abusivismo, uso agricolo intensivo, desertificazione, inquinamento delle risorse idriche- si sovrappongono potenzialità ambientali e nuove opportunità economiche e sociali.

L’incontro si svolge durante la mostra La rifondazione della città. Una sfida alla dispersione urbana, frutto delle attività del Laboratorio di progettazione urbanistica del Corso di laurea magistrale biennale in architettura tenuto a Firenze da Francesco Ventura nel corso degli ultimi due anni accademici e realizzata con la collaborazione di Pasquale Bellia, Marco Brizzi, Andrea Iacomoni, Mauro Marinelli, Francesco Menegatti, Franco Purini, Silvia Viviani. L’esposizione, aperta fino al 6 marzo prossimo, raccoglie i risultati di una riflessione sulla logica dispersiva dei processi di urbanizzazione, allo scopo di sperimentare quali capacità di fondazione, definizione e controllo delle città il sapere progettuale dell’architetto è in grado di sviluppare ed esprimere nelle sfide che il nostro tempo va ponendo alla costruzione di luoghi abitabili del futuro. Si è assunto quale grande laboratorio di sperimentazioni progettuali con questa valenza La città nuova Italia-y-26 invito a VEMA, che Purini ha allestito per il Padiglione italiano alla X Biennale di Venezia. Dieci dei venti gruppi di architetti che vi hanno lavorato hanno dato il loro contributo all’attività didattica del Laboratorio. Gli studenti hanno sviluppato trenta diversi e originali progetti di città di fondazione nel luogo proposto tra Verona e Mantova (VEMA).

Forum con Davide Pagliarini, Vittorio Savi, Carlo Scoccianti, Francesco Ventura.
Modera Marco Brizzi.

Giovedì 5 marzo 2009, ore 16:00
Galleria SESV, piazza Ghiberti 27, Firenze

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