City Room é il marchio che gli studenti dello IED di Roma hanno creato durante il workshop diretto da Ecosistema Urbano (Domenico Di Siena).

Il titolo del workshop era: Roma Città Open Source – Rimettiamo “in gioco” il codice di programmazione della città aperto alla partecipazione di tutti i cittadini.

La presentazione del workshop:
Il workshop sará un momento di riflessione, di proposta e soprattutto di azione, sugli spazi pubblici della città abbandonati e dimenticati; in particolare si presterà attenzione agli aspetti della mobilità, della gestione dei residui, dell’ acqua, dell’ energia, dell’ educazione ambientale e delle reti sociali esistenti in loco.
Promuoveremo azioni nel tessuto urbano consolidato, dove “piccole proposte” possono generare grandi cambiamenti e aumentare la complessità urbana. L’obiettivo del workshop sará dare vita ad azioni capaci di rivitalizzare uno spazio pubblico urbano coinvolgendo nel contempo gli abitanti del luogo. In questo modo si gettano le basi per una città dove i cittadini abbiano un ruolo attivo nella creazione dello spazio pubblico e nei processi di decisione locale.

Questa é la relazione scritta dagli stessi studenti:

Il nostro workshop aveva come fine ultimo quello di riqualificare parte di uno spazio pubblico di Roma; dopo varie proposte la scelta è ricaduta su un’area molto frequentata dai giovani: Piazza Bologna.

Noi studenti, guidati dall’Arch. Domenico Di Siena, abbiamo sfruttato al meglio quattro giornate di lavoro per allestire un simbolico salotto con l’intenzione di denunciare la mancata “vita di piazza”.

Il primo giorno, lunedì, dopo aver partecipato alla presentazione dell’architetto inerente alcuni suoi progetti, abbiamo confrontato idee e opinioni riguardo il degrado che caratterizza alcune zone di Roma.

Il giorno seguente, martedì, dopo aver lavorato divisi in gruppi, abbiamo stabilito il progetto ed il luogo. Lo slogan della iniziativa é stato questo:

Mercoledì abbiamo dato corpo all’iniziativa procurando materiali di riciclo ed assemblandoli per trovare una soluzione d’arredo. Ognuno di noi aveva un compito ben preciso: chi costruiva i mobili, chi si occupava della parte digitale, chi di quella scenografica e chi di quella comunicativa.

L’intera giornata di giovedì è servita ad ultimare il lavoro, che in seguito è stato esposto in una parte della piazza. L’evento ha avuto inizio alle ore 20.00; abbiamo svolto varie attività, come giocare a scacchi, da noi realizzati, e a carte. Passanti incuriositi si fermavano a guardare e chiedere informazioni.

Infine, venerdì abbiamo organizzato il lavoro da presentare con video, documenti ed immagini.
Speriamo che il nostro lavoro sia servito a far diffondere tra i giovani questo grande problema che caratterizza tutto il territorio italiano. Una delle nostre più grandi soddisfazioni è stata quella di aver ricavato uno spazio sui giornali dedicato alla nostra creatività. Lo scopo è quello di spingere altre persone ad imitare il nostro lavoro al fine di migliorare una situazione così problematica.

Per chi volesse ripetere l’esperienza abbiamo realizzato un “simpatico” storyboard che descrive il processo del workshop:

Questo lo spot realizzato:

Hanno partecipato al woarkshop ragazzi provenienti da corsi di studi differenti che si dividono tra interior design,fashion communication e digital and virtual design:
D’Amico Ludovica, Aiello Vincenzo, Amato Omar, Aristei Federica, Bucci Tiziano, Carbonara Pietro, De Iorio Federico, Di Pierro Cosimo, Fagiolo Francesco, Gattescchi Federico, Francomacaro Giulia Vittoria, Rivosecchi Alessandra, Bascelli Gabriella, Beetstra Erick Jan, Di Donato Stefano, Esposito Elisenia, Gardini Carolina, Guerrisi Chiara, Lammardo Patricia, Masciullo Angelo, Sperduti Andrea