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Società Pannunzio per la libertà d'informazione

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La neocostituita “Società Pannunzio per la libertà d’informazione” è un’iniziativa della Fondazione Critica liberale che sta coinvolgendo personalità, fondazioni, associazioni, testate giornalistiche, blog e siti internet, case editrici ecc.

La “Società Pannunzio per la libertà d’Informazione” non intenderà limitarsi alle analisi, ma intervenire, anche in sede europea per far rispettare le leggi attuali molte delle quali disattese, e per affrontare i l nodo delle proprietà editoriali dei giornali. Inoltre, cercheremo di fondare dal nulla i “diritti dei lettori”.

Per questo motivo, i giornalisti nel Consiglio della Società non potranno superare il numero di un terzo dei membri complessivi. Non saranno accolti né politici né rappresentanti della nomenclatura sindacale giornalistica.

È attivo il sito www.societapannunzio.eu con la Dichiarazione di intenti della Società Pannunzio (sottoscrivibile online), l’elenco aggiornato dei promotori e quello degli aderenti.

Amiche, amici, comprenderete bene che il successo dell’iniziativa dipende da voi e dalla diffusione che saprete dare inoltrando l’invito alle vostre mailing list.

DICHIARAZIONE D’INTENTI

1. essere consapevoli che i media non sono liberi

Nella nuova era dei media la libertà d’informazione è garantita bene o male da Costituzioni e leggi, ma nella realtà i media sono manipolati, eterodiretti, conformisti. Il giornalisti perdono il loro ruolo di testimoni della realtà e sono trasformati in canali di trasmissione di messaggi altrui. Il lettore, lo spettatore e l’ascoltatore sono ridotti a oggetti inconsapevoli e non sono titolari di alcun diritto. Ora i media si identificano sempre più con le loro proprietà..

2. non c’e’ democrazia senza informazione indipendente

Le democrazie occidentali non sono più tali se manca un requisito minimo di democrazia come un’informazione indipendente. Ora il gioco politico, soprattutto in Italia, è visibilmente truccato dalla manipolazione dell’opinione pubblica. Abbiamo tanto combattuto affinché le elezioni politiche fossero libere, bisogna cominciare a lottare affinché anche le opinioni siano libere, ovvero liberamente formate.

3. i tre poteri della “sfera pubblica”: per un nuovo separatismo

Nelle società moderne la complessiva “sfera pubblica” è composta dall’apparato politico e statale, dal potere economico e dal potere mediatico. Questi tre poteri, invece d’essere separati, sono strettamente intrecciati. Bisognerebbe che diventassero consapevolezza di massa i guasti provocati dalla terribile distorsione causata dalla dipendenza delle forze politiche dai finanziamenti leciti e illeciti; i guasti generati dalla informazione eterodiretta da quegli stessi poteri economici e politici; i guasti provocati al mercato dalla burocrazia politica e dalla dipendenza dai finanziamenti pubblici.

4. cittadini, lettori, consumatori

Va fondato pressoché dal nulla il “diritto dei lettori”, i quali ora sono senza difese sia in quanto cittadini (non viene garantita loro né la pluralità né l’indipendenza dell’informazione) sia in quanto consumatori. Eppure come compratori di un bene essi sono “consumatori” (peraltro di una merce ben più delicata di altre, perché condiziona la salute mentale e democratica) e quindi dovrebbero acquisire almeno diritti analoghi a quelli che con fatica hanno gli acquirenti di un qualunque bene di consumo, in fatto di trasparenza, di non commistione di interessi, di non inquinamento della notizia.

5. l’informazione nella rete

Internet rappresenta il media più grande mai esistito, per le dimensioni del pubblico cui si rivolge, ed è caratterizzato dalla mancanza di una rigida separazione tra utenti e produttori di informazione: chiunque, in pochi click, ne legge e ne produce. L’informazione in Rete corre, dunque, lungo linee orizzontali che incrociano costantemente quelle verticali dei media tradizionali e che, proprio in quanto orizzontali, si sottraggono alle logiche e alle dinamiche di controllo che hanno, sin qui, impedito che stampa, radio e televisione svolgessero in modo libero il loro ruolo fondamentale in ogni Paese democratico: quello di creare attraverso il racconto libero ed indipendente dei fatti e della storia una coscienza civile nei cittadini, trasformandoli da soggetti passivi della democrazia a suoi protagonisti. Difendere la libertà di manifestazione del pensiero in Internet significa difendere questa speranza.

6. una politica riformatrice

Tra le emergenze democratiche va annoverata una vera riforma, legislativa e non, che costruisca cinque condizioni strutturali sia per garantire la libertà d’informazione sia per fondare i diritti dei lettori-consumatori:

1) sancire la rilevanza di primario interesse pubblico d’una informazione libera e indipendente, quale componente necessaria per l’esistenza di una democrazia politica;

2) prendere consapevolezza che la libertà d’informare può essere garantita esclusivamente da un effettivo pluralismo delle fonti;

3) perseguire una politica che si ponga come fine la massima separazione possibile tra i poteri della “sfera pubblica” e quindi anche tra il potere economico e quello mediatico;

4) riconoscere al “bene informazione” uno status differente da quello di semplice merce, e quindi costruire per le imprese editoriali una forma di governance con una propria esclusiva tipicità che tenda a realizzare progressivamente il principio separatista tra la proprietà del mezzo e la gestione giornalistica, anche attraverso passi intermedi come la sterilizzazione del controllo proprietario sui contenuti informativi;

5) considerare basilare la presenza del lettore-consumatore tra i protagonisti della comunicazione.

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