Pubblichiamo la “chiamata alle armi” per tutti i creativi: un appello ad immaginare, proporre e realizzare eventi che portino energia creativa e cambiamenti positivi tra chi, in questo momento, tra provando a ricominciare.
“E’ passato più di un mese dal terremoto dell’Aquila, i sopravvissuti abitano nelle tende, i volontari presidiano e la protezione civile governa il territorio. Per il governo è un’altra occasione per dimostrare capacità e prontezza decisionale, è un’emergenza come per i rifiuti in Campania, ogni decisione è legittimata dal far presto e dal rispondere con azioni risolutive, snelle e veloci. Al diavolo le burocrazie e le procedure, ma anche i vincoli (come quelli ambientali) e soprattutto le promesse e i desideri.E’ una storia nota, che in Italia si presenta ciclicamente (al di la dei governi, delle coalizioni, dei notabilati). E’ come se questo paese si inviluppasse sempre su se stesso trovando occasioni emergenziali per rinnovare le sue pratiche.
Questa storia è diversa. I racconti narrano di una militarizzazione del territorio, di “campi” (le tendopoli) dove per accedere c’è bisogno di un permesso e dove si chiudono i cancelli a una determinata ora, dove le coperte grattano la pelle, i servizi igienici sono scarsi e sporchi, dove si sta colonizzando la speranza e alimentando la tragedia. E a noi, questi campi, queste distese di tende blu, ricordano i “campi rom” e tutto quello che il nostro paese ha sperimentato e sperimenta nel rinnovamento contemporaneo delle istituzioni totali .
Noi crediamo che però ci sia un modo per dare area a questo volatile.
Bisogna giocare su uno spazio “altro”, animando pratiche creative di immaginazione, dando senso alla tragedia, per non dimenticarla, per non lasciarla alla facile rimozione del ricordo e per farla diventare una opportunità di rigenerazione.
Questo è un appello a tutte quelle pratiche creative capaci di organizzare occasioni che cumulano l’esperienza, veicolano mondi possibili, giocano sovvertendo il senso che oggi acquista la vita quotidiana come quella futura, alimentano pratiche ad effetti multipli, di esplorazione, appropriazione, radicamento.
Non si tratta di fare grandi progetti, ma di promuovere azioni anche minute che agiscano da enzimi di capacitazione.
Per qualsiasi proposta vi invitiamo a visitare www.progettokublai.net, o lasciare un commento a questo stesso post.