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Comitato per il Bene Collettivo Sicilia

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Durante lo scorso mese di marzo, ho avuto il piacere di partecipare all’evento Architects meet in Selinunte, organizado in Sicilia dall’ Associazione Italiana di Architettura e Critica (AIAC). In quella occasione ho avuto modo di conocere diverse persone e progetti veramente interessanti. Tra questi voglio evidenziare il progetto “Bene Collettivo” di Palermo di cui mi parlarono Fabio e Cinzia, ai quali mando un saluto da Madrid.

Il Comitato per il Bene Collettivo Sicilia è uno strumento di sensibilizzazione e di azione (conoscere, vigilare, proporre, partecipare) creato dai cittadini per riorganizzare, in direzione del “Bene Collettivo”, la comunità Sicilia relativamente alla gestione e all’amministrazione dei suoi beni comuni.

La sezione “territorio” si occupa della riqualificazione delle città e del territorio extraurbano promuovendo processi di riqualificazione “dal basso” (per esempio il progetto “adotto la mia strada”, attività di progettazione partecipata), azioni di vigilanza e proposta riguardo leggi, regolamenti, piani, manifestazioni culturali quali concorsi, workshop con Università, Ordini, altre associazioni.

Il Comitato crede nel ruolo “sociale” dell’architettura: la sua possibilità, se reinserita correttamente nella collettività, di essere generatrice di processi di trasformazione che ancor prima di essere estetici sono etici.

La Sicilia, oggi, necessita di promozione dei valori dell’architettura, creazione di nuovi strumenti e rimozione degli ostacoli sociali che impediscono di realizzarla.
Per l’estremo degrado del suo territorio, per l’urgente necessità di forti soluzioni, più che ogni altra regione italiana, si offre quale grande Laboratorio di idee, processi nuovi, progetti, realizzazioni.

Di seguito un esempio di progettazione dal basso:

Ci piacerebbe avere notizie di altre iniziative di questo tipo che sicuramente si stano moltiplicando nel territorio italiano. Invitiamo i lettori a segnalarceli direttamente con un commento o una mail.

Grazie ancora a Fabio e Cinzia che mi hanno fatto conoscere l’iniziativa.

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