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#followarch CONTROPROGETTO | diffondendo senso di appartenenza

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Nella nostra sezione #followarch, oggi abbiamo il piacere di aggiungere una fantastica chiacchierata con lo studio “Controprogetto: la cultura del fare per diffondere senso di appartenenza“.

Controprogetto è nato nel 2003, quando i suoi 4 componenti ancora studenti, entrarono a far parte del popolo di associazioni, artisti ed artigiani che dagli anni 80 animava la Stecca degli Artigiani,  ex fabbrica del Quartiere Insula di Milano. Destinata alla demolizione da un grande progetto urbanistico, nel 2003 La stecca degli Artigiani divenne il luogo di riferimento per coloro che sperimentando una riqualificazione urbana partecipata, sognavano un contro progetto per il quartiere.

In quegli spazi l’allora Associazione Controprogetto, trascinata da uno dei suoi membri di ritorno da un soggiorno di studio a Weimar, costruì un laboratorio artigiano, e comincio a lavorare con ciò che aveva a disposizione  realizzando arredi con materiali di riciclo e scarti di produzione. Ed in quel primo “fare” è nato un progetto con l’associazione Asvi Italiail Parco giochi scuola-orfanotrofio di Kotlina,  Kosovo.  Di quell’esperienza Valeria Cifarelli ci racconta che “Chiunque poteva partecipare alla costruzione delle giostre nel loro “ laboratorio aperto” con materiali donati da fabbriche e laboratori” .

Dopo questa prima esperienza, realizzata per corrispondenza, in cui la partecipazione era strettamente legata all’ambito italiano dei volontari, Controprogetto, assieme ad associazioni di volontariato e sostegno sociale, ha cercato sempre maggiore partecipazione dei destinatari degli oggetti realizzati, in modo da diffondere il senso di appartenenza Attraverso la cultura del fare.

"parteciparco_noverasco"

Per la progettazione del Parteciparco del centro giovani dell’associazione Grado 16, hanno prima di tutto stimolato i ragazzi con input di arte contemporanea ed architettura, poi raccolto le loro proposte, e provocazioni, per realizzarle poi nel loro laboratorio. “Un ragazzo ci ha chiesto di realizzare una sedia a forma di carta igienica. Era chiaramente una sfida, ma l’obiettivo di quel lavoro era insegnare, ai ragazzi che tutto è realizzabile, con una buona dose di lavoro ed impegno”.

"park-urka!"

In altre occasioni come per il Park-Urkà, sviluppato  assieme all’ associazione LABuat, la missione era  attivare uno spazio pubblico degradato all’interno di un quartiere, il centro storico di Taranto, caratterizzato da forte disagio. Nel rapportarsi ad un contesto cosi consolidato è cercato il massimo  grado di coinvolgiento possibile della popolazione, con progettazione e costruzione partecipata, con materiali donati da produttori locali, in un cantiere a cielo aperto  durato 10 giorni.

Per il futuro c’è un progetto sviluppato con una comunità di recupero ed in corso di realizzazione in cui la progettazione e costruzione partecipata si è tradotta in un laboratorio permanente di falegnameria.

Dopo la demolizione della Stecca degli Artigiani, Controprogetto ha trovato nuova sede in un altro quartiere milanese  ancora una volta caratterizzato da fermento di studi artistici ed artigiani con cui hanno pia condiviso istallazioni  per gli eventi esterni al salone del mobile, ma “la speranza, assieme alle associazioni che condivisero con noi le prime esperienze nel quartiere Insula,[è] di ottenere uno spazio in cui far nascere una Nuova associazione che possa essere incubatrice di associazioni come è stata per noi alla Stecca degli Artigiani.”

web: www.controprogetto.it

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